IL SETTIMO PAPIRO by WILBUR SMITH

IL SETTIMO PAPIRO by WILBUR SMITH

Author:WILBUR SMITH [SMITH, WILBUR]
Format: epub
ISBN: 8830412708
Published: 2010-04-04T22:00:00+00:00


quel tempo erano fra gli oggetti più preziosi di von Schiller, dopo la

collezione di antichità egizie. Come Helm, anche lei non aveva scrupoli.

Non c'era niente che non fosse disposta a fargli o a lasciarlo fare per

soddisfare le sue fantasie più bizzarre. Mentre lui guardava i video, Utte

ripeteva dal vivo alcune delle sue performances: era ormai l'unica donna

che riusciva a portarlo all'orgasmo. Anche questo, tuttavia, accadeva

sempre più raramente con il trascorrere dei mesi, e ogni volta lo sfogo

sessuale era meno intenso.

In quel momento, Utte aveva davanti a sé un registratore. Tenere una

documentazione accurata e completa di ogni riunione e di ogni

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conversazione rientrava nelle sue molteplici incombenze.

Von Schiller staccò lo sguardo dai due fidi dipendenti e lo indirizzò

verso gli altri due uomini in piedi accanto al tavolo.

Aveva incontrato per la prima volta il colonnello Nogo quella mattina,

quando era sceso dall'elicottero Bell Jet Ranger che li aveva portati da

Addis Abeba al campo base in cima alla scarpata della gola del Nilo.

Sapeva pochissimo di lui, a parte il fatto che Helm, dopo averlo scelto, si

era detto abbastanza soddisfatto del suo comportamento. Von Schiller non

era altrettanto impressionato: c'erano già stati alcuni errori. Nogo s'era

lasciato sfuggire Quenton-Harper e l'egiziana. Dopo aver operato in Africa

per tutta una vita, von Schiller nutriva una scarsa fiducia nei confronti dei

neri e preferiva lavorare con gli europei. Tuttavia si rendeva conto che, in

quel frangente, i servizi di Nogo erano indispensabili. Dopotutto era il

responsabile militare del Gojam. Senza dubbio, quando non fosse stato più

utile, Helm si sarebbe occupato di lui. E von Schiller non avrebbe dovuto

preoccuparsi dei particolari.

Infine osservò l'ultimo dei presenti. Anche quello era un elemento

indispensabile, almeno per ora. Era stato Nahoot Guddabi a segnalare

all'attenzione di von Schiller l'esistenza del settimo papiro. A quanto gli

risultava, un autore inglese aveva scritto una versione romanzata dei rotoli,

ma von Schiller non leggeva mai opere di narrativa, in tedesco o in un'altra

delle quattro lingue che parlava correntemente. Se Nahoot non gli avesse

segnalato i papiri di Taita, forse avrebbe perso la grande occasione della

sua vita.

Nahoot si era rivolto a lui non appena Duraid Al Simma aveva

completato la traduzione dei rotoli e rivelato l'esistenza di un faraone,

ignorato dai documenti, e della sua tomba. Da quel giorno erano rimasti in

continuo contatto; poi, quando Al Simma e la moglie avevano

incominciato a spingersi troppo avanti con le ricerche, von Schiller aveva

incaricato Nahoot di liberarsi di loro e di portargli il settimo papiro.

Adesso il settimo papiro era la stella più fulgida della sua collezione ed

era custodito al sicuro con gli altri tesori antichi nei sotterranei di acciaio e

cemento dello Schloss montano che era il suo rifugio privato, il suo Nido

dell'Aquila.

Nonostante questo, era stato un errore scegliere Nahoot per il compito

delicato di sbarazzarlo di Al Simma e della moglie. Avrebbe dovuto

assoldare un professionista... Nahoot però aveva sostenuto che ci avrebbe

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pensato lui, ed era stato ben pagato per il lavoro che aveva gestito con

tanta inettitudine. Anche lui sarebbe stato sacrificabile a tempo debito, ma

per il momento von Schiller ne aveva ancora bisogno.

Non c'era dubbio: la conoscenza dell'egittologia e dei geroglifici di

Nahoot era assai maggiore di quella di von Schiller.



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